L’orgasmo femminile non è un mito

Anche se la questione è molto complessa, in questa pagina parlerò nello specifico del disturbo dell’orgasmo femminile in modo semplice e comprensibile, vedremo quali sono le cause e le possibili soluzioni del problema.
E’ bene specificare che un atto sessuale prevede la presenza di diverse fasi, che non hanno una distinzione netta fra loro ma sfumano l’una nell’altra, andando a colorare un unico atto che è quello di fare l’amore; nel rapporto sessuale possiamo identificare le seguenti fasi principali:

  • Desiderio
  • Eccitazione
  • Orgasmo
  • Risoluzione

Durante l’atto, l’orgasmo femminile rappresenta la fase in cui l’eccitazione arriva al suo punto massimo ed è caratterizzato da un aumento della tensione genitale, seguito da rilassamento. Nel momento specifico dell’orgasmo, si parla della presenza di contrazioni ritmiche dell’utero, della vagina e dello sfintere rettale, ad un ritmo di ogni 0,8 secondi, che gradualmente diminuisce, fino a sfumare in una fase di risoluzione (la fase finale di un rapporto sessuale) in cui il corpo torna ad uno stato di non eccitazione.

Nel momento in cui si ha un orgasmo, le contrazioni ritmiche avvengono senza il nostro controllo o la nostra volontà. Non è corretto definirlo come il momento di massimo piacere, perché essendo diverse le fasi che si attraversano durante un atto sessuale, il massimo piacere può essere associato ad altre fasi, come ad esempio la fase iniziale di desiderio o la fase finale, dove la condivisione emotiva di quanto è accaduto, diventa il momento di massimo piacere.

Un disturbo dell’orgasmo femminile può riguardare il ritardo o l’assenza di esso e si distingue tra:

  • Disturbo dell’orgasmo femminile primario, se la donna non l’ha mai raggiunto
  • Disturbo dell’orgasmo femminile acquisito, quando la donna prima lo raggiungeva e si ritrova a non riuscire più a raggiungerlo.

Cosa fare se una donna non riesce a raggiungere l’orgasmo?

Superare questo disturbo nella maggior parte dei casi è possibile, il primo aspetto consiste nel verificare se c’è una spiegazione medica che può essere alla base del disturbo dell’orgasmo femminile o se un altro disturbo psicologico,  come ad esempio la depressione, possa avere influito nella difficoltà o impossibilità di avere un orgasmo.

In questi casi è necessario un approccio multidisciplinare al problema, uno specialista dovrà occuparsi della parte medica e nel contempo si procederà con un trattamento iniziale per curare la depressione; successivamente si potrà intraprendere un percorso psicologico mirato al trattamento del disturbo dell’orgasmo femminile.

Una volta raggiunta questa condizione di base, per la soluzione del problema legato all’orgasmo femminile, è fondamentale iniziare con una fase psico-educativa riguardo la sessualità e aumentare la conoscenza della fisiologia del proprio apparato genitale, promuovendo l’auto-osservazione del proprio corpo nudo e l’auto-esplorazione conoscitiva, senza l’obiettivo specifico di provare piacere. Solo successivamente si promuove l’autostimolazione orientata anche alla ricerca dei punti e delle stimolazioni che generano piacere.
Nelle fasi successive è importante orientare la donna all’utilizzo della masturbazione, dando anche suggerimenti pratici, per una ricerca graduale del piacere fino ad arrivare al raggiungimento dell’orgasmo da sola.

Una volta raggiunto questo obiettivo, c’è una fase intermedia in cui la donna si masturba in presenza del partner, per alleviare l’ansia associata al provare piacere in sua presenza, per aumentare la complicità e per fornire istruzioni precise su come le piace essere toccata; successivamente sarà il partner a stimolare la donna, cercando di prendersi tutto il tempo necessario e senza mostrare di essere spazientiti da questa stimolazione che può essere prolungata.

Nell’ultima fase si passa al coito vero e proprio, dando indicazioni sulle posizioni migliori da scegliere che possano agevolare la giusta stimolazione per arrivare all’orgasmo.

Ovviamente oltre a questo trattamento che riguarda più aspetti pratici, è indispensabile lavorare sulla comunicazione e sul rapporto di coppia che nel caso del disturbo dell’orgasmo secondario, possono rappresentare il problema principale da trattare.

Per il trattamento psicologico del disturbo dell’orgasmo femminile, ricevo presso il mio studio privato di Gattinara in provincia di Vercelli, facilmente raggiungibile anche dalle province di Biella e di Novara.

In ogni caso è necessario prendere un appuntamento via telefono o via mail.