Elaborazione lutto e perdita

La perdita di una persona cara, la perdita del lavoro, una separazione, il pensionamento o anche semplicemente un trasloco, un cambiamento importante delle proprie abitudini, sono eventi che comportano una reazione di tristezza e sono tutti eventi che necessitano di una rielaborazione.

Essere afflitti in seguito ad un lutto o una perdita, è inevitabile e anche più che normale, ma ci sono casi in cui questa profonda tristezza, unita ad altri sintomi, perdura nel tempo e può portare allo sviluppo di disturbi psicologici, dal disturbo depressivo. fino ad arrivare a pensieri di morte e/o esperienze allucinatorie.

Durante l’elaborazione di un lutto o una perdita importante, possono verificarsi di frequente una o più delle seguenti condizioni:

  • Tristezza profonda
  • Insonnia
  • Scarso appetito
  • Sensi di colpa
  • Senso di impotenza e inutilità
  • Compromissione della sfera sociale

Cosa significa elaborare il lutto?

Un lutto o una perdita, come abbiamo detto, sono sicuramente fonte di destabilizzazione. Riuscire ad elaborare un lutto o una perdita significa riuscire a passare attraverso i sentimenti negativi, normalmente associati ad un evento così doloroso, e riuscire a riadattarsi alla nuova realtà, riuscendo ad accettare l’accaduto e riuscendo a raggiungere uno stato di serenità attraverso un riorientamento e adattamento alla nuova situazione. Per fare questo, anche senza un aiuto psicologico, è necessario del tempo. Anche se è difficile da quantificare, in genere è considerato necessario un periodo di almeno 12/15 mesi affinché i sintomi si affievoliscano e si possa ritrovare pienamente la propria stabilità.

In caso contrario è possibile si sia strutturato un disturbo ed è necessario intervenire e mettere in atto interventi mirati per far ripartire la rielaborazione.

La Terapia Cognitivo-Comportamentale è utile per gestire meglio i pensieri riguardo la perdita e il lutto; infatti di fronte ad un lutto è normale essere tristi ma non è normale se dietro a questa tristezza si riscontrano pensieri del tipo: “Io senza di lui/lei non posso vivere”.

Questo è un tipico esempio di pensiero disfunzionale ed irreale che deve essere sottoposto a rielaborazione con una riattribuzione più realistica delle conseguenze della perdita.

In questi casi la tecnica EMDR può essere usata sia come intervento privilegiato, sia in parallelo all’intervento cognitivo-comportamentale classico, al fine di riuscire a fornire la stimolazione cerebrale adeguata per aiutare le persone non solo a credere (a livello di ragionamento razionale) che sia possibile andare avanti e superare il lutto o la perdita, ma anche a sentirlo a livello fisico, nel corpo, riprogrammando i pensieri.

Per il trattamento di problematiche legate a lutto e perdita, ricevo presso il mio studio privato di Gattinara in provincia di Vercelli, facilmente raggiungibile anche dalle province di Biella e di Novara.

In ogni caso è necessario prendere un appuntamento via telefono o via mail.


Psicoterapia EMDR per elaborare un lutto o una perdita importante

Il lutto non consiste solamente nel decesso o nella perdita di una persona cara; infatti, comprende diverse altre situazioni in cui una persona è esposta a cambiamenti o perdite, come il lavoro, divorzi o separazioni, aborti, perdite economiche e di status sociale, pensionamento, trasferimento dalla propria città.

Una perdita può essere così devastante da bloccare l’accesso ai ricordi positivi e agli aspetti più importanti che abbiamo vissuto insieme alla persona che abbiamo perso.

Una volta che i momenti e i ricordi più traumatici sono stati elaborati, è possibile accedere alle parti più positive.

L’affioramento dei ricordi svolge un ruolo vitale nell’adattamento alla perdita.

I ricordi del defunto fungono da ponte essenziale tra il “mondo con” e il “mondo senza” la persona amata e costituiscono i mattoni fondamentali delle rappresentazioni interiori.

Le rappresentazioni interiori possono essere definite come gli aspetti del sé che si identificano con la persona che abbiamo perso, gli aspetti caratteristici o i ricordi tematici suoi e gli stati emotivi legati a tali ricordi.

Per l’elaborazione del lutto è essenziale una rappresentazione interiore adattiva della persona cara. Gli attaccamenti e i rapporti con le persone care defunte non si perdono, si trasformano.

La ricerca indica che le persone, anziché distaccarsi dalla persona cara, trovano un modo di mantenere una sua rappresentazione interiore dinamica e mutevole nel tempo. L’EMDR sembra far emergere le rappresentazioni interiori esperite attraverso i ricordi e il significato a esse attribuito.

I ricordi della persona cara che abbiamo perso emergono, ci fanno capire e prendere atto del significato della relazione, del suo ruolo nella nostra vita e nella nostra identità, e ci consentono di portare nel futuro la sicurezza fondamentale di aver amato e di essere stati amati da lui, di aver dato molto e di aver ricevuto, infine di aver condiviso una parte della nostra vita.

Questi aspetti non si perdono, ma rimangono come una rappresentazione interiore adattiva da portare con noi. Vi sono, però, situazioni caratterizzate da rappresentazioni interiori negative tali da causare disagio.

Questo si verifica nelle relazioni complicate da rabbia/ambivalenza/colpa/dipendenza/abuso. Quando tali rappresentazioni interiori suscitano disagio, i traumi, i conflitti e i ricordi negativi devono essere elaborati per portare a una risoluzione adattiva.

DEFINIZIONE DI LUTTO

Il termine lutto si riferisce al processo di esperienza delle reazioni psicologiche, comportamentali, sociali e fisiche alla percezione di una perdita.

Il termine elaborazione del lutto si riferisce agli sforzi di coping, attraverso il superamento dei processi che favoriscono la serenità e il riorientamento, necessari ad adattarsi alla perdita di una persona cara. Le 3 attività di riorientamento dell’elaborazione del lutto sono relative al defunto, al dolente e al mondo esterno.

Si ha invece, un lutto complesso, quando si è in presenza di una compromissione, una distorsione o un mancato completamento di una o più delle 6 “R” dell’elaborazione del lutto, tenuto conto del tempo trascorso dal decesso.

La perdita traumatica è lo stato di sofferenza per la perdita di una persona cara, quando il lutto per tale perdita è sopraffatto dallo stress traumatico causato dalle sue circostanze. Un intervento terapeutico, specialmente con EMDR può dare sollievo sugli aspetti più traumatici della perdita di una persona cara (per es. il momento della comunicazione della notizia, le immagini del funerale, ecc.) in modo da elaborare poi la perdita in un modo più sereno.

LE 6 “R” DELL’ELABORAZIONE DEL LUTTO

Il lutto, quindi, rappresenta un’esperienza soggettiva e di difficile generalizzazione. Tuttavia, ogni lutto è caratterizzato da un processo di elaborazioni con diverse fasi, strettamente connesse tra loro e di durata variabile.

Non esiste un tempo esatto e universale per quantificare il processo di elaborazione; alcune ricerche hanno identificato determinati periodi temporali che sono considerati “fisiologici” del lutto. Viene considerato normale uno stato depressivo, conseguente al lutto, della durata di circa 12-15 mesi. Se tale stato depressivo si prolunga per anni, non è più considerato come fase necessaria al processo di elaborazione del lutto ma come fattore di disagio.

  1. Rendersi conto della perdita (prendere atto del decesso; comprendere il decesso) – Fase dell’evitamento
  2. Reagire alla separazione (sentire il dolore; sentire, identificare, accettare e dare forma espressiva a tutte le reazioni psicologiche alla perdita; identificare e addolorarsi per le perdite secondarie) – Fase del confronto emotivo
  3. Rammentare e riesperire il defunto e il rapporto (riesaminare e ricordare in modo realistico; rivivere e riesperire le emozioni) – Fase del confronto emotivo
  4. Rinunciare ai vecchi attaccamenti al defunto e alle vecchie ipotesi sul mondo – Fase del confronto emotivo
  5. Risolversi a progredire in modo adattivo nel nuovo mondo senza dimenticare il vecchio (rivedere le proprie ipotesi sul mondo, sviluppare un nuovo rapporto con il ricordo della persona cara, adottare nuovi modi di stare al mondo, formarsi una nuova identità) – Fase dell’adattamento
  6. Reinvestire – Fase dell’adattamento
TIPI DI DECESSO TRAUMATICO (RANDO, 2010)
FORTUITA DELIBERATA
MORTE NATURALE Improvvisa (es. Infarto, ictus infezione batterica/virale acuta)
MORTE VIOLENTA Incidente – Catastrofe Suicidio – Omicidio

12 fattori di rischio nel decesso traumatico

Le 11 modalità generiche di azione a sostegno di un’elaborazione adattiva del lutto

  1. Fulmineità, mancanza di preavviso
  2. Violenza e sue conseguenze: ferite, mutilazioni e distruzioni.
  3. Evento causato dall’uomo in modo intenzionale o incidentale.
  4. Sofferenza (fisica o emotiva) della persona cara prima della morte.
  5. Innaturalezza.
  6. Evitabilità.
  7. Intenzionalità del(i) responsabile(i).
  8. Casualità.
  9. Pluralità di decessi.
  10. Confronto del soggetto con la morte.
  11. Morte prematura di un giovane.
  12. Perdita di un figlio.
  1. Mantenere un atteggiamento mentale adeguato.
  2. Determinare i punti di forza, le debolezze e gli aspetti importanti.
  3. Dedicarsi alla cura del sé.
  4. Individuare, accedere e usare efficacemente il supporto sociale.
  5. Cercare le informazioni necessarie.
  6. Elaborare le emozioni.
  7. Individuare e superare le resistenze.
  8. Usare tecniche di coping efficaci.
  9. Dedicarsi al moto e all’attività fisica.
  10. Confutare i pensieri irrazionali.
  11. Chiudere i sospesi.

COS’È L’EMDR

L’importanza dello stress, dei lutti, del maltrattamento domestico, dell’abuso infantile e di altri eventi di vita negativi, sono visti come importanti fattori di rischio per la salute psicologica e questo è ormai ampiamente riconosciuto dalla letteratura scientifica.

L’EMDR (Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari) è un trattamento per le conseguenze delle esperienze traumatiche con molta ricerca sperimentale e scientifica e si è dimostrato efficace per il trattamento di traumi di diversa natura.

L’EMDR usa i movimenti oculari attraverso una stimolazione bilaterale alternata per facilitare e accelerare la desensibilizzazione e l’elaborazione di eventi traumatici disturbanti.

Particolarmente indicato nella cura del PTSD (disturbo da stress post-traumatico), l’EMDR si è via via trasformato in un approccio sempre più raffinato, complesso e globale, in grado di affrontare gran parte dei disturbi psicologici.

COME FUNZIONA L’EMDR

Durante l’EMDR, il terapeuta lavora con il paziente per capire la sua storia e identificare gli eventi stressanti o traumatici che hanno contribuito al problema emotivo o alla problematica che presenta il paziente. Nel caso di situazioni in cui ci è stato un lutto, si identificheranno i ricordi dei momenti più pesanti o traumatici.

Una volta che si è iniziato il trattamento, dopo una fase di preparazione, il paziente richiama alla mente l’evento o le immagini peggiori e gli attuali pensieri e/o credenze ed emozioni circa quell’evento.

Il terapeuta facilita il movimento direzionale degli occhi o utilizza altre tipologie di stimolazione alternata, mentre il paziente si concentra sul materiale traumatico; senza fare alcuno sforzo per controllare la direzione o il contenuto del materiale che può presentarsi spontaneamente al paziente (immagini, pensieri, suoni, odori ecc.). In questo modo si riattiva la capacità innata di elaborazione, che nel caso del lutto spesso si blocca per l’impatto emotivo e la traumaticità.

COME PUÒ AIUTARE L’EMDR

L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), nei casi di lutto, favorisce l’elaborazione delle varie fasi favorendo l’assimilazione e l’adattamento alla perdita.

In particolare, favorisce il conseguimento dei seguenti obiettivi terapeutici:

  1. Offrire psico-educazione sul lutto traumatico.
  2. Favorire le 11 modalità generiche di azione a sostegno di un’elaborazione adattiva.
  3. Consentire lo svolgimento delle 6 “R” dell’elaborazione del lutto.
  4. Portare le persone a trasformare e gestire la propria traumatizzazione personale.
  5. Concentrarsi su strategie specifiche relative alle circostanze del decesso della persona cara.
  6. Favorire l’emergere di ricordi positivi e la possibilità di avere un rapporto più sereno con il ricordo della persona cara.
  7. Contribuire alla ricostruzione dei significati.
  8. Aiutare le persone a trovare modalità di superamento della perdita in modo più sano e funzionale.

L’EMDR può quindi essere utilizzato:

  • Per completare quanto è necessario all’elaborazione del lutto non complesso
  • Per evitare gli ostacoli che potrebbero complicare l’elaborazione
  • Nel lutto complesso, per elaborare gli ostacoli che possono impedire il completamento efficace di processi di elaborazione